Wednesday, April 1, 2009

Sapporo. Ditta costretta a risarcire un lavoratore per 50.000 euro per fumo passivo.

Un uomo (35 anni) di Sunagawa (Hokkaido) ha intentato causa per essere diventato  ipersensibile alle sostanze chimiche a causa del fumo passivo sul posto di lavoro e ha chiesto un risarcimento di circa 175.000 euro alla ditta di materiali da costruzione di Takikawa per cui lavora. Il giudice Moriyama Masao della sezione di Takikawa (distretto di Hokkaido) ha proposto il patteggiamento. La ditta pagherà all'uomo circa 53.000 euro. Secondo gli esperti è il più alto risarcimento per fumo passivo di una ditta ad un impiegato.

 Secondo quello che si apprende dall'istanza, l'uomo era stato licenziato quando aveva richiesto una separazione tra aree per fumatori e non fumatori poiché sul posto di lavoro oltre la metà degli impiegati fumavano provocandogli mal di testa e indisposizioni varie. L'uomo a gennaio 2008 aveva intentato una causa per licenziamento senza giusta causa. La società ha preso provvedimenti per questo problema e ha reintegrato l'uomo sul posto di lavoro ma le sue condizioni sono peggiorate e gli è stata diagnosticata una ipersensibilità alle sostanze chimiche.

 L'uomo durante la causa ha sostenuto che la società ha violato la legge sull'obbligo di prevenzione del fumo passivo. La ditta non ha riconosciuto il fumo passivo come causa dell'ipersensibilità alle sostanze chimiche insorta nell'uomo affermando che la predisposizione all'ipersensibilità dell'uomo è stata la concausa fondamentale. A febbraio di quest'anno il giudice ha proposto la conciliazione.

 L'uomo ha commentato: vorrei che non ci fossero più malati di ipersensibilità alle sostanze chimiche a causa del fumo passivo, non soltanto sul luogo di lavoro ma anche nella vita di tutti i giorni.

 

Fonte: http://www.rikai.com/perl/LangMediator.En.pl?mediate_uri=http://headlines.yahoo.co.jp/hl%3Fa%3D20090401-00000132-mai-soci


Articoli correlati per categorie



No comments: